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Rapide

LA VALLETTA – Il Papa contro i media: «Valori che sono talvolta in contrasto con quelli vissuti e predicati da nostro Signore Gesù Cristo spesso sono presentati con un grande potere persuasivo». E’ la più lunga definizione di «tette» che abbia mai sentito.

AtTentati

Conoscendo l’uomo, magari ci sarà rimasto un po’ male. Oltreoceano, due ragazzotti con idee imbecilli ordivano un piano per uccidere Obama, e il senatore dell’Illinois si è guadagnato, insieme ai due ottenebrati, un posto in primissima pagina in tutti i quotidiani italiani. Invece lui, Silvio Berlusconi, che di minacce in questi giorni ne ha ricevute più di duemila, ha dovuto accontentarsi di qualche trafiletto. Due giovani, infatti, hanno creato su facebook un gruppo chiamato “uccidiamo Berlusconi”, e in pochi giorni hanno già ottenuto migliaia di iscritti.

D’accordo, da una parte ci sono fucili veri e dall’altra solo raffiche di byte ormonali, ma le due incursioni giovanili avevano entrambe le stesse chance di successo di una riforma ecologica nel nostro Paese. Basti dire che il piano dei due acutissimi filo-nazisti americani era di girare per gli States come polli decapitati e uccidere persone a caso, concludendo il tutto con un assalto in macchina contro un corteo del senatore afroamericano, che sarebbe stato freddato sparando dal finestrino dell’auto in corsa. Scemenze contro scemenze, insomma. E allora perché questa disparità mediatica? Perché siamo più spaventati all’ipotesi di attentato ad un candidato di un altro Paese piuttosto che al nostro capo del Governo? Perché a Obama i titoloni e a Silvio le “brevi”?

Alla domanda, ovviamente, si potrebbe rispondere in moltissime maniere: soprattutto sarcastiche o spiritose. Ma la vera risposta potrebbe essere molto più seria. Da che mondo è mondo, l’uomo si spaventa quando viene privato del futuro: del passato solitamente non sa che farsene e del presente neanche se ne accorge. Il nostro Paese ha una sete smodata di futuro. Sbatte la testa contro le mura di una stanza buia, non sapendo dove andare, senza trovare vie d’uscita dall’eterno ritorno del – berlusconiano – uguale. Ecco perché anche una gocciolina di rinfrescante speranza di cambiamento qui viene accolta come fosse una pioggia tropicale. Ecco perché, da diversi mesi a questa parte, da noi Obama è sempre in prima pagina, mentre gli altri Paesi (tra cui la stessa America) al piano omicida dei due neo-nazi hanno dato ben poco risalto. Obama è tutto quello che qui noi non abbiamo: è giovane, determinato, parla chiaro e fa parte di una minoranza. E proprio per questo, probabilmente se si candidasse in Italia non lo voteremmo mai.

 

Apocalittici integrati

La stragrande maggioranza della popolazione mondiale non lo sa, ma un gigantesco maremoto provocato dal distacco di un blocco vulcanico di 500 chilometri sta per devastare il nostro pianeta e distruggerà tutti i Paesi sulle coste dell’Atlantico. Gran parte della gente lo ignora, ma d’altronde questa è l’ovvia conseguenza della folle politica della Cia e dell’esercito degli Stati Uniti che, all’oscuro del mondo, dopo aver architettato il falso attacco alle Torri Gemelle da tempo stanno eseguendo nuovi test di fissione nucleare nel sottosuolo dell’isola di La Palma. Il più delle persone non ne è a conoscenza, ma con questo maremoto si confermerà l’antichissima profezia Maya che vaticinava la fine del mondo il 21 dicembre 2012, scoperta da un esploratore massone nella metà dell’ottocento e custodita gelosamente dall’Ordine per molti anni, in quanto credevano che potessere essere la prova della discendenza diretta dei cavalieri templari dai dinosauri, che ovviamente erano degli alieni.

L’apocalittismo e il complottismo nel web attecchiscono come la muffa sul gorgonzola. Basta girare qualche pagina che si ha a che fare con siti «sideways» della verità a buon mercato. Utilizzano la «libertà» di internet come giustificazione per scagliarsi contro il presunto imperante controllo dei media pubblici, che non vogliono far sapere al mondo la verità; parlare del disastro imminente. Anche un gruppo di noiosi scienziati che giocano all’hula-hoop con i neutrini sotto le montagne della Svizzera bastano per fare scatenare profezie da Armageddon. Ma che bisogno c’è di flirtare con l’apocalisse quando i ghiacci si sciolgono, le foreste vanno in fumo, le borse precipitano, bombe atomiche vanno in mano a pazzi col dito sul bottone rosso e il nostro mondo va a pezzi? La realtà fa meno paura della fantasia? Siamo dei tossico-dipendenti della paura, così quando non ce le rifilano i notiziari ce l’andiamo a cercare? O ci scherziamo sopra avendo mangiato al foglia, perchè abbiamo capito che il nostro mondo non è così brutto come sembra?

Comunque sia, rischiamo di subire la fine del mondo mentre guardiamo un film catastrofico alla tv.


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